lunedì 31 agosto 2015

Colline senesi e tanto relax

Questo week end è trascorso all'insegna del relax e della bellezza dei paesaggi proposti in questo nuovo itinerario che vi andrò a raccontare.
Diciamo che lo scopo principale di questi due giorni era riuscire a visitare con calma l'abbazia di San Galgano  e così è stato.

Arrivati di venerdì sera, dopo una cena al ristorante "La Sosta del Cavaliere", in località Torri (Si) , abbiamo percorso di fretta il tragitto verso il complesso dell'abbazia nel comune di Chiusdino perché sapevo che non dovevamo farci sfuggire la commedia musicale organizzata dall'Accademia di Canto Moderno dal titolo "Le scale son di vetro" messa in scena direttamente all'interno del complesso monumentale con effetti di luce sicuramente da non perdere.

Premetto che non avevo mai visto San Galgano dal vivo ma solo sui libri e studiato durante l'esame di storia dell'arte quindi appena ci è stato concesso l'ingresso, direttamente dal chiostro in cui era stata allestita la biglietteria, il mio stupore è stato accentuato dal gioco di luci che venivano proiettate in tutta la grandezza dell'abside.
 



 

L'abbazia è una meravigliosa architettura che fonde lo stile romanico e gotico, sconsacrata  dal 1789 e contraddistinta dalla mancanza di soffitto, crollato purtroppo a seguito di un fulmine che colpì il campanile  nel 1786  che dunque precipitò direttamente sul tetto travolgendolo.
Il visitatore che si pone davanti  non può che restare incantato dallo spettacolo creato dalla fuga degli archi acuti e dalle finestre, dalla bellezza dell'abside, dal contrasto fra il cielo e la pietra.
Durante lo spettacolo alzavo gli occhi al cielo ogni tanto e potevo contare le stelle, quanta bellezza in questo luogo magico.


Suggestione e spiritualità si fondono in questa notte limpida di fine estate.
San Galgano, abbazia.


Il giorno successivo siamo tornati sul sito per vedere anche L'Eremo di Montesiepi  (500 metri in  salita su strada dissestata...) in cui il cavaliere Galgano Guidotti si ritirò come eremita e in cui è esposto sotto vetro il masso dove Galgano infisse la sua spada come addio alle armi e come atto di conversione alla pace . La cappella, con forma circolare è del 1181-1185 ed in epoca posteriore fu aggiunto un ulteriore corpo di fabbrica affrescato dal pittore Ambrogio Lorenzetti.

La spada di Galgano Guidotti che infissa nella roccia assume la forma di una croce, simbolo di conversione a nuova vita.

La bellezza del soffitto della cappella circolare.

Io mi diverto a fare il cicerone della situazione.


Io e mio marito in versione "turisti fai da te". Le scarpe da ginnastica in queste occasioni sono d'obbligo e pure io ho dovuto cedere , rinunciando ai sandaletti; del resto camminare fra strade polverose e ciottoli sconnessi non mi avrebbe fatto fare belle figure...
Io indosso delle Adidas Trainer nei toni bianco e argento in tessuto tecnico che rimpiccioliscono di molto il mio piede 38 e lo rendono quasi da fata :) .


 Non lontano dal complesso di San Galgano si trova il Mulino delle Pile,  testimonial delle pubblicità del Mulino Bianco  che tutti noi conosciamo e che sorge in un luogo incantato in una tenuta di 12 ettari nel Parco Naturale della Val di Merse . Se anche non si vuole soggiornare nell'agriturismo o pranzare al ristorante vale la pena una capatina anche solo per la foto a fianco della grande ruota!!!

A proposito del fiume Merse, in località Brenna, ci sono tante calette naturali che consentono di passare ore tranquille nella quiete del bosco in riva al fiume e anche di fare un bagnetto come non facevo dall'infanzia; qui rimango stupita dal notare che  la cultura del fiume è ancora molto radicata, intere famiglie con borse da pic-nic si addentravano nei sentieri con sedie pieghevoli e teli per passare la giornata in tranquillità , in questo luogo ho rispolverato i ricordi di quando facevo lo stesso sul fiume Rabbi con la famiglia o con le amiche, nel mio paese di origine, è bello vedere che in alcuni posti il tempo si è fermato e si può apprezzare ciò che diversamente in altre città non è più concepibile o fattibile.


Noi abbiamo soggiornato all'agriturismo il Colombaio, a Torri, che anche in questo caso è stato appropriato per il genere di week end "disintossicante" ovvero lontano da qualsiasi distrazione, senza tv e distante quanto basta da negozi, uniche concessioni piscina e wi-fi. Arredato in arte povera, senza fronzoli ma con cura, mi ha trasmesso tranquillità e pace. 
 
L'ingresso dell'agriturismo.

 Il Colombaio di Barbara

 
La sala delle colazioni


 
 "La stanza degli innamorati" ovvero la nostra camera :)
 
 
In questo posto non c'è stato spazio per il fashion perchè di fatto la campagna è tutt'altro, tenete buoni i miei consigli sulle scarpe comode quindi e ricordate che in campagna le sera scende parecchia umidità e serve almeno una giacca sulle spalle !


lunedì 24 agosto 2015

Voglia di MARE

 
Lo scorso week end abbiamo fatto una capatina a Milano Marittima; quando veniamo qui siamo fidelizzati all'Hotel Mazzanti, in via Forlì, giusto a ridosso di Viale Romagna con la sua passeggiata ed i negozi. Qui sopra sono perfetta nel look piscina con abito in lino Antica Sartoria e occhiali effetto maiolica della nuova collezione di Dolce e Gabbana.

 
Occhiali Dolce e Gabbana e Costume Tezuk comprato a Milano Marittima su viale Romagna 69/71.



Occhiali e cover I-Phone 6 Dolce e Gabbana
 
Per la sera scelgo un abito della linea Red Carpet estate 2015 di Elisabetta Franchi, in tessuto maculato con profonda scollatura che susciterà grande effetto e consensi .
Abbinato all'abito la pochette di ROCHAS e gioielli Rossella Catapano e Delphine Pariente.
I sandali sono di Micheal Kors in oro con plateau.
 

Abito Elisabetta Franchi, corona e orecchini di Rossella Catapano, bracciali e collier di Delphine Pariente, Borsa di Rochas.

 Eccomi all'uscita dall'hotel Mazzanti di Milano Marittima.

Sandali Oro Micheal Kors
 
Happy saturday night!!!

CREATIVITA' HAND MADE...

Dopo aver accumulato circa 80 borse nel mio armadio di ogni genere e per qualsiasi occasione, sicuramente posso definirmi un'amante del genere, ognuna di esse è riposta nel proprio sacco, tutte alla fine sono quasi nuove per la continua rotazione , adoro le borse perché insieme alle scarpe sono punti decisivi nel look ed esprimono forte carattere a chi le indossa. La mia scelta quotidiana non è mai scontata o casuale e deriva anche dal mood della giornata.
Dopo tanti anni di acquisti selvaggi tuttavia non mi ero mai lanciata nell'esperienza dell'hand made fino a quando, una settimana fa,  reduce dal mio tour basco, ho messo sul tavolo gli accessori comprati in un negozio a Bilbao: 3 chiusure a scatto per borse, due rettangoli ampi di ecopelle , pietre preziose, chiavi in bronzo e catena per tracolla...la mia creatività ha avuto sfogo.





Io per il "fai da te" ho sempre avuto una certa passione, complice mia madre che osservavo sempre da bambina mentre cuciva a macchina nel suo mestiere di sarta; così anche oggi, a distanza di anni, a casa mia non manca una taglia e cuci professionale che nei ritagli di tempo mi permette di realizzare alcune chicche come queste che vedrete in seguito.

Devo ammettere che le borse con chiusura a scatto sono sempre state nella lista "preferiti", forse per il gusto retrò che emanano e dopo aver preso ispirazione dalle mia collezione e da quanto i migliori stilisti propongono in fatto di borse, ho creato le prime tre pochette  con interno in seta nei toni di contrasto e applicazioni di swarovski , paillettes e chiave in bronzo.
 
 
 
Modello N.1

 Modello N.2


Modello N. 3

 
 
Venerdì scorso ho sfoggiato per la prima volta il modello N.1 con un abito di seta di Patrizia Pepe che richiamava il tono del rosso; prima di uscire dal negozio di Elisabetta Franchi a Milano Marittima la commessa mi ha detto: che bella borsa! Forse la soddisfazione più bella ed inaspettata è stata poter dire: L'ho fatta io ed uscire con un sorrisone ... Enjoy


In seguito dopo le prime, ho iniziato a scegliere anche materiali diversi e qui sotto vi riporto tutte le altre borse della mia collezione, sempre #handmade , preziosissime e tutte da sfoggiare!
Modello n° 4. In questo modello la chiusura è rivestita con lo stesso tessuto della borsa, un vellutino rasato in un tono che contrasta molto bene con le pietre scelte per la composizione e la fodera senape dell'interno.







 Modello n°5
 
 
 Modello n°6





Modello n°7

 Qui sopra la borsa ancora a pezzi.
Modello n°8


Qui sotto alcune creazioni invece molto note ed ambite in tema di borse con applicazioni preziose, come piacciono a me!

Dolce e Gabbana


Prada



  Ralph Lauren
 
 
 Dolce e Gabbana (sopra e sotto)

mercoledì 19 agosto 2015

PAYS BASQUE - Estate 2015


Parigi.  E' maggio e sotto il porticato di Place des Vosges vengo attirata da alcune fragranze poste di fronte al laboratorio del maitre parfumer Christian Louis. Le provo un po' tutte sui talloncini di carta poi una mi colpisce in modo particolare, si chiama "Un jour a Biarritz", riconosco la rosa, il bergamotto, la vaniglia ed il muschio bianco. La mia amica Anna mi scoraggia e così esco dubbiosa ma al mio rientro in Italia, ritrovando il cartoncino della fragranza in una tasca del beauty, non potrò fare a meno di ricorrere all'acquisto on line
Di lì a breve comincio a fare ricerca ... Cosa si fa a Biarritz ? Potrei andare a Biarritz? Neanche me ne accorgo ma già l'indomani ho programmato una vacanza che farà tappa proprio a Biarritz ...
 

 
 
Dunque così vi ho spiegato come nasce la meta di questa vacanza che è un tour , un po' contro corrente rispetto alle mete scontate e per nulla originali di questo 2015 che vengono proposte dai media , alla scoperta di luoghi meravigliosi con partenza da Bordeaux e tappe intermedie a Bilbao e Biarritz.
 
 
Il nostro volo parte da Bologna a metà mattina ed in meno di due ore siamo già a Bordeaux dove ritiriamo un'auto a noleggio che ci accompagnerà per circa 1500 km di avventure .
Per la partenza scelgo una tuta comoda in cotone "effetto carcerato" come direbbe Lucia, sandali bassi in cuoio con frangia in pelle bianca e borsa Teresa di Sara Battaglia.


Secondo il mio itinerario (che non può mai mancare...) dall'aeroporto dopo circa 60 km giungiamo a La Dune du Pilat, una duna spettacolare a strapiombo sull'oceano Atlantico, alta 110 metri, profonda 500 metri e lunga circa 3 km...la vera fatica sarà risalirla fino in cima, anche se di lato è stata costruita una piccola scala, io non voglio la strada facile e non posso perdermi l'esperienza di affondare i piedi nella duna e così risalgo a fatica il dislivello perdendo completamente il fiato una volta arrivata in cima. Ma che spettacolo, tutto attorno è verde oppure oceano, la mia vista spazia un po' ovunque e capisco che la vacanza è davvero iniziata per il verso giusto.

Vista panoramica - Dune du Pilat

 


 


 

 Da queste foto è visibile in parte il forte dislivello ...tanta fatica :)


Correre su questa duna da un senso di libertà assoluto , mi sento tornata bambina.
 
 
 Dopo questa indimenticabile esperienza sulla duna di sabbia più alta d'Europa, nel dipartimento della Gironda, in prossimità del bacino di Arcachon proseguiamo per Bilbao , meta scelta unicamente per visitare e ammirare il museo Guggenheim di F.O. Gehry, per me una vera opera d'arte al di là delle opere esposte al suo interno.
Ricordo che 15 anni fa lo studiavo sui libri di storia dell'arte all'università a Firenze e per me ora poter toccare con mano le lastre in titanio è qualcosa di indescrivibile, una sana sindrome di Stendhal.
 
L'hotel scelto pertanto è il Melia, a pochi passi dal museo, super confortevole e di grande effetto scenico con la sua hall  che mostra ben 40 metri di altezza!  
Disegnato dal prestigioso architetto  Ricardo Legorreta, il Meliá Bilbao è ispirato all'opera dello scultore basco Eduardo Chillida ed è l'unico hotel a cinque stelle di fronte al Palazzo Euskalduna, al Parco Doña Casilda e al canale  Nervión oltre che a pochi minuti dal  Museo Guggenheim, dal Museo delle  Belle Arti e dalla Torre di Iberdrola.
 

 

 
La sera nonostante il clima non troppo accogliente (17° gradi scarsi) è doveroso fare una bella passeggiata fino al museo per apprezzare le luci di questa città .

Una bella foto notturna da Ponte De La Salve, a sinistra il museo Guggenheim e sulla destra Maman, il ragno di 6 metri della designer Louise Bourgeois.


In alto un altro scorcio dell'esterno del museo con la scultura a sfere di acciaio (ben 80) di Anish Kapoor.
 

Una bella veduta d'insieme del Museo Guggenheim che si specchia sul fiume Nervion.

Una foto della Hall interna al museo (alta circa 50 metri) che riesce a dare un'idea della struttura . Gehry quando progettava non staccava mai la matita dal foglio e quest'opera del 1997 ne è un tipico esempio; le linee si susseguono fluide e viene sconvolto il concetto di perpendicolarità dei pilastri che qui si torcono come alberi verso l'alto.

 

L'ingresso al museo è preceduto dall'opera floreale di Jeff Koons, Puppy in tutta la sua maestosità . Il "cucciolo" è un  Terrier West Highland di dodici metri con il manto composto da 70.000 fiori. Pazzesco!

 
Io, all'interno di una sala del museo dedicata ad un'altra opera di Jeff Koons (Balloons Dog).
 

 




 
Proseguendo a piedi lungo il Fiume Nervion si arriva ad un'altra opera d'arte a cielo aperto,il  Zubizuri (dall'euskera "ponte bianco"),  questa volta di Santiago Calatrava, anche se per noi architetti è superfluo ricordarne il nome perché il suo stile è riconoscibilissimo .

Io sono in completa tenuta da turista: jeans, casacca in seta a righe bianco/nero, ballerine Dolce e Gabbana e tracolla Gucci Disco Bag Soho.


 


 
Da Bilbao, in 160 km siamo a Pamplona , città capitale della regione Navarra, nota  per la festa di San Firmino con "l'encierro" la sua corsa dei tori per le vie della città ; nel luglio di quest'anno 4 uomini sono stati incornati dai tori durante questa manifestazione che si tiene ogni anno. Vedendo in tv questa corsa, che immancabilmente i tg italiani propongono, ho sempre avuto un'opinione non positiva su questa "corsa" e visitando la città in fondo questo pensiero non è cambiato perché l'arena che dunque ha un posto di rilievo nella cultura di questa città non è nemmeno visitabile; quindi si arriva a Plaza de Toros e purtroppo si rimane fuori dai cancelli; una città che vive di souvenir ma che non fa conoscere da vicino la storia ...un po' di delusione quindi .


 

L'ingresso in Arena a Plaza de Toros.

 

Una serranda sulla via che conduce a Plaza de Toros in stile Guernica
 

 


Per le strade di Pamplona con basco e sciarpa rossa  tipici dei toreri nella corsa di San Firmino.


 


Dopo Pamplona, a 80 km a nord è doveroso fare tappa a San Sebastian (sopra) per le sua spiaggia ed il centro molto vivace e giovane.

Da Bilbao si può decidere di andare in spiaggia a San Sebastian (100 km) e sempre con la stessa distanza anche a Santander che possiede una varietà maggiore di spiagge, pulite, sempre ben curate, dove tuttavia l'acqua , nonostante agosto inoltrato è ghiacciata, come quella del percorso Kneipp!!! Quindi ci vuole coraggio :)

Playa del Camello- Santander


Playa de la Magdalena- Santander
 
 
 
 

 
 
La prossima tappa è la tanto attesa Biarritz, vista la premessa, ero carica di aspettative che non sono state affatto deluse.
Biarritz è considerata la California d'Europa, un po' per le sue spiagge sterminate, un po' per lo sport del surf, praticato un po' da tutti fin dai primi anni di età.
In effetti a Biarritz i giovani son tutti belli, donne e uomini hanno fisici atletici, del resto il nuoto ed il surf  plasmano il corpo in maniera tale che non puoi non notarlo. Gli "indigeni" attraversano la strada scalzi con la tavola da surf sotto braccio e con un balzo sono già sulla tavola, una cosa che se non si vede non si può credere.



La Grande Plage, la spiaggia in effetti più ampia e maggiormente dotata di servizi. Ce ne sono altre come la Miramar (proseguendo sulla Grande Plage verso il faro), quella sul Porto Vecchio (molto piccola e intima ma nel pomeriggio quando l'oceano sale, si riduce di molto) e la spiaggia della Costa Basca (principalmente adatta ai surfisti perché le onde consumano molto presto la spiaggia asciutta ed è molto più selvaggia e meno attrezzata per i bagnanti comuni).





I cinque giorni trascorsi qui a Biarritz sono stati sufficienti per farmene innamorare, ho addirittura apprezzato la tempesta ed il vento forte, tutto ha un fascino particolare quando ti trovi circondato dalla forza dell'Oceano...
 


 


Gli ombrelloni con tenda laterale caratteristici della Grande Plage du Biarritz.
 

Io e la mia piccola 
 
 
Sulla Grande Plage, a metà pomeriggio passa un ragazzo con la vendita di bomboloni farciti con nutella o marmellata...la mia rovina, uno al giorno come la mela :))) ma poi perché privarsene dico io!!!

 
 
Merita sicuramente una visita il Museo del Mare, a fianco al Porto Vecchio. Oltre a tantissime varietà di pesci e molluschi, c'è una grande vasca con foche, squali, murene e quindi tutta la mattinata se ne vola via.
 
 
Sopra un bel polpo .
 
 
 
 
 
Se andate a Biarritz non dimenticate il giubbino in pelle, sarà prezioso in certe giornate uggiose.
 
Un buon ristorante, direi il migliore per mangiare pesce è Chez Albert, al porto vecchio mais reservez vostre table!!! è sempre pienissimo,  ma che bontà!
 
 
 


 Villa Belza sullo sfondo:
dietro la casa, si sviluppa la Plage du Cote Basque, dedicata ai surfisti.

 

 Biarritz 2015!!! Qui indosso il costume di Yamamay capsule Portofino.
 

 
 
Come in una vera spiaggia californiana anche a Biarritz non mancano i baywatch!!! Solo che qua ti soccorrono con la tavola da surf! Che spettacolo, mi hanno dato l'impressione di essere estremamente professionali e ogni pomeriggio altri colleghi provvedono ad avvisare tutti i bagnanti sulla salita della marea e che dunque è bene fare attenzione e tirarsi indietro con i teli.
 
 In questi cartelli si scopre anche il significato del colore delle bandiere posizionate in spiaggia!

Panorama da Rocher de la Vierge, scoglio della Vergine.




Blazer lungo in cotone, acquistato in urgenza da Zara a Bilbao...non avevo previsto tutto questo freddo prima dipartire !!! Qui è perfetto con i saldali gold, minigonna in pelle nera e camicia stampa leo. Borsa Sara Battaglia.
 
A Biarritz altra tappa obbligata è il negozio South West (sulla via del Casinò) , qui si trova tutto logato Biarritz quindi è l'occasione per comprare qualcosa di tipico! io visto il clima comprerò una felpa :)
 

 
 
Qui a Biarritz mi sono trasformata in sportiva molto casual...in effetti nessuno qui è troppo elegante, prevale il mood sportivo, del resto son tutti surfisti :)
Sfoggio anche le mie nuove espadrillas che diversamente dalle solite che si trovano in giro sono in velluto rosso con suola rivestita in cuoio per renderle un po' più prestigiose e meno da spiaggia.
 
 
Espadrillas Sandro-Paris.
 
 
Le espadrillas a Biarritz sono caratteristiche, le vendono anche al mercato delle Halles e nei negozi di artigianato e sono tutte colorate, devo ammettere che sono davvero carine.
 
Il primo giorno a Biarritz, a circa 20 metri dall'hotel su via Gambetta 9 , la mia attenzione è stata attirata dal negozio di Delphine Pariente, tanti gioielli tutti personalizzati con varie scritte e appena ho visto questo bracciale con la frase del Piccolo Principe, non ho esitato! "L'essentiel est invisible pour le yeux".
 
Nei giorni successivi non ho resistito e ho aggiunto un anello con la scritta
"Bonne Etoile" e una catenina con l'incisione "L'important c'est d'aimer".
 
 
 
 
 

 
 
Happy family sul trenino turistico immancabile !!! Si sale al Casinò oppure al museo del mare.
 

 


Plage du cote Basque


 
Sullo sfondo il ponte che collega le Rocher de Vierge (scoglio della Vergine)

 

 

 
Villa Belza al tramonto

 
Il tramonto dal Port Vieux
  
 


Bonjour Biarritz!

 
Tout le monde fait Surf! Piccoli surfisti crescono ...

 

 
Sono le 22,30 del 15 agosto e a Biarritz da ben tre punti diversi vengono sparati i fuochi d'artificio più belli della costa basca; non sono come quelli di Cannes (insuperabili fino ad ora) , lo devo ammettere, ma hanno comunque un buon secondo posto fra tutti quelli visti in 36 anni .

Esprimete un desiderio, qui a Biarritz è possibile...





La vacanza si conclude a Bordeaux, tappa d'inizio e di fine dunque.

 
Rue S. Catherine a Bordeaux, uno dei corsi principali con vari negozi su ambo i lati che si conclude nella piazza dell'Opera di Bordeaux con il Grand Teatre.

 
 Rimango affascinata per i servizi che si notano in città come la metro di superficie perfettamente integrata nel tessuto storico che lambisce il centro. Inoltre vi sono ben due chiese che fanno parte del percorso lungo il cammino di Santiago de Compostela , in particolare la Chiesa di St. Michel e la Cathedrale di St. Andrè, esempi di romanico rivisitato in epoca gotica con vetrate colorate inestimabili.



Cathedrale di St. Andrè.

 

 
La vista del Pont de Pierre sulla Garonne.

 
Miroir D'eau, di fronte a Piazza della Borsa in affaccio sulla Garonne.

 
Grand Theatre


 
Non mi resta che dire à Bientot ...