sabato 24 settembre 2016

Nuova collezione SS17 N°21 - MFW


Appuntamento ormai consueto quello della Milano Fashion Week che ha dato inizio alle sfilate della prossima primavera-estate 2017 a partire da mercoledì 21 settembre.
Io anche per questa volta avevo il mio invito per assistere alla sfilata di Alessandro Dell'Acqua per il brand N°21, in via Compagnoni 12 a Milano alle 17,30 . Arrivo a Milano per l'ora di pranzo ed il duomo all'uscita della metro mi stupisce sempre per la sua maestosità.


 
Tappa irrinunciabile quando vengo a Milano è il Teatro alla Scala, anche solo una per scattare una foto come in questo caso mentre è di passaggio un tram storico. Un saluto a questo tempio della bellezza.Soggiorno in pieno centro al Duomo Apartments Enjoy Palace, una struttura adiacente a piazza Liberty a pochi passo dal Duomo e quindi comodissima per i miei affari modaioli .

Entro in Rinascente, esploro con attenzione il piano dedicato alle  calzature e quello moda donna dove mi soffermo su alcuni capi e calzature muste have.
 
 

Negozio N°21 interno a Rinascente
 
 
Qui sotto invece la boutique N°21 di via Santo Spirito .
 
Torno in Hotel soddisfatta dopo un po' di shopping!


 
 
Io e i miei sandali gioiello N°21 in satin e cristalli Swarovski 
 Cerchietto N°21 con cristalli sfumati nella decorazione floreale,
accessorio super chic!
 
 
Biglietto invito alla sfilata N°21 SS17
Il ritardo della scaletta delle sfilate è da mettere in conto, Milano si paralizza durante la settimana della moda e come da copione anche quest'anno ci sono almeno 45 minuti di ritardo che io impiego benissimo guardandomi attorno e facendo qualche foto.
Riconosco tanti personaggi che seguo da anni sui social come Sara Battaglia, Chiara Ferragni, Simone Marchetti, Orotesoro, Paolo Stella, Anna dello Russo e marito, Giampaolo Sgura ecc..
Poi calano le luci e la musica aumenta a tutto volume : inizia la sfilata e la passerella è tutta per le modelle che indossano pizzo, seta, chiffon , rete, lustrini, piume di struzzo ma anche tessuto tecnico, il tutto in un mix perfettamente calibrato che dona eleganza alla collezione ma anche quel tocco di sportività che mantiene
N° 21 un brand adatto ad una donna da mille sfaccettature, che sa essere intrigante, forte ma anche dolce, delicata e incredibilmente romantica all'occorrenza.
Sinceramente, avendo visto tutte le precedenti collezioni , posso dire che è di fatto la migliore di sempre (oltre che la migliore della giornata), ricca, con tanti spunti per accessori nuovi, tessuti sovrapposti, sfumature, scintillii che donano un allure particolare alla donna N°21. L'accessorio irrinunciabile? Come lo era il cerchietto in cristalli Swarovski per la precedente collezione, direi che cercherò di accaparrarmi quanto prima il lungo orecchino in nappine e il sandalo annodato in caviglia che al buio si accende di luce fluorescente. Bellissima anche la borsa con nodo in satin da indossare attorno al giro vita.
 
Ecco a voi la nuova collezione Spring Summer 2017 N°21
Le foto sono tutte mie, scattate durante le sfilata.
 


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

A fine sfilata mi precipito nel back stage perché voglio salutare Alessandro dell'Acqua. Trovo anche Anna dello Russo che si complimenta con Alessandro e io approfitto per una foto dell'attimo in cui si abbracciano.
 
 
 
 
 
 
Angelo Gioia, marito di Anna dello Russo ammicca un sorriso, a sinistra il famoso fotografo delle celebrities Giampaolo Sgura.
 Vicino ad angelo Gioia anche Michele Santella,
responsabile della linea accessori N°21.
 
 
 
 Riesco a salutare Alessandro che mi sorride, bene ora mi attende un aperitivo con le mie amiche milanesi , direi un ottimo programma per concludere bene la serata.
 
Un taxi mi riporta in hotel, passando in piazza Duomo, riesco a scattare questa bellissima foto. Auguro a tutti una buona notte, domani si rientra a casa, il lavoro chiama!

sabato 17 settembre 2016

VOLARE IN BALIA DEL VENTO: Viaggio in mongolfiera

Sono le 8,15 di sabato e un rumore a me noto attira la mia attenzione; il suono del propano iniettato nel ventre della mongolfiera sembra rimbombare nell'aria, mi pare poco probabile vista la distanza fra Parco Urbano di Ferrara ed il mio paese ma ne sono certa, è un suono inequivocabile; in un attimo apro gli scuri e scopro davanti a me la mongolfiera multicolor in fase di atterraggio.
Oggi la giornata è limpida e fresca dopo la pioggia della notte ed il vento favorevole, con stupore, noto ha fatto arrivare fin qui il magico aerostato.
 
Ieri è toccato a me, la giornata non era delle più congeniali; cielo grigio in attesa di pioggia, vento scarso , nebbiolina a tratti, ma per iniziare è stata comunque una bella esperienza.
Da anni a Ferrara ogni anno in questo periodo viene organizzata una fiera importante che raduna appassionati e piloti del mestiere al Ballons Festival , presso il Parco Bassani , il polmone verde della città .
Un po' per scetticismo, un po' per paura, non mi ero mai azzardata a salire sulla cesta della mongolfiera se non con un volo vincolato ma quest'anno sentivo che era arrivato il momento di provare e così dopo la difficoltà incontrata nella prenotazione (telefoni a cui non risponde mai nessuno, idem per le mail) sono riuscita ad acquistare l'ultimo posto disponibile . I voli in effetti non sono frequenti, partono solo in due momenti ben precisi della giornata, il mattino molto presto dalle 7 e il pomeriggio dopo le 17. La motivazione è legata alla caratteristica essenziale che procura il moto migliore alla mongolfiera; il mattino presto ed il pomeriggio. Le condizioni atmosferiche sono le migliori in quel momento del giorno. Durante la giornata il sole riscalda la terra e fa aumentare le temperature dell’aria, creando un vento termico che causa correnti ascensionali e depressionarie. Queste condizioni impediscono al pilota di avere controllo sull’altitudine del volo pertanto potrebbe essere molto pericoloso per tutto l'equipaggio partire in orari diversi del giorno.
 
Il mio volo era previsto dalle 7 di mattino, questo significa che si arriva sul posto, si inizia a costruire la mongolfiera , a gonfiare il pallone con aria insufflata tramite ventilatori che poi viene riscaldata con propano. La mongolfiera quindi riesce a staccarsi da terra e rimanere in quota sfruttando l'aria calda all'interno che dunque risulta essere più leggera di quella circostante.
Appena i tecnici hanno chiesto chi potesse dare una mano io mi sono letteralmente fiondata, con lo stesso entusiasmo e felicità di un bambino che scarta un regalo il giorno di Natale.
 
All'arrivo io e gli altri passeggeri ci siamo raggruppati e abbiamo monitorato le fasi preliminari del volo. I tecnici prima di decidere se volare o meno, mandano in cielo dei palloncini e ne controllano il moto, in tal modo, oltre a vedere la direzione che prenderà la mongolfiera, si decide se partire o meno in base ad eventuali moti turbolenti del palloncino.
In questo ho notato molta professionalità e sicurezza nei confronti di noi passeggeri. In fondo ritengo sia essenziale tale aspetto perché una volta in quota, la mongolfiera non è governabile con un volante, è totalmente in balia del vento e quello che il pilota può fare è farla salire riscaldando maggiormente l'aria all'interno o farla scendere evitando di surriscaldare l'aria e aprendo delle feritoie nel pallone con delle cordicelle che dunque fanno uscire parte dell'aria. Quindi le condizioni meteo adeguate da valutare nella fase di partenza sono prerequisiti essenziali .
 
Il pallone in fase di gonfiaggio disteso a terra.

 

Dopo l'insufflaggio di aria fredda, questa si riscalda grazie alla combustione del  propano.




 
Qui i tecnici stanno per darci il via alla salita! Si parte
 
 
 
La cesta ospita 12 persone oltre al pilota che sta al centro. 3 persone in ogni angolo chiude in un settore di vimini con maniglie utili per tenersi saldi in fase di atterraggio .


L'interno della mio comparto di cesta.
 
Ci solleviamo, io sono al settimo cielo, è meraviglioso provare questa esperienza.

 
Le mura di Ferrara viste dall'alto (voleremo da 70 a 500 metri di altezza).


Altre mongolfiere salite in quota come noi





 
Ad un certo punto, alla quota di circa 500 metri la nebbia ci avvolge e non si vede più nulla, né sopra di noi né sotto, sembriamo all'interno di una grande nuvola ed è come stare sospesi nel nulla circondati da un leggero batuffolo di cotone. Io sono tranquilla, rilassata così come tutti gli altri passeggeri, ma ammetto che in questa condizione chi soffre di crisi di panico potrebbe avere problemi, quindi non tutte le persone ritengo siano indicate per questa esperienza.


Dopo circa un 'ora di volo cerchiamo un campo utile alla discesa, valutando anche eventuali fili elettrici, alberi ecc...
 

 
 
 
 
Con soli due balzi a terra senza rovesciamenti o altri problemi, terminiamo la nostra esperienza.

Dalla cesta scendiamo in 4, uno per comparto,  gli altri rimangono dentro come zavorra e con un piccolo sollevamento , la cesta viene messa sul carrello dell'equipaggio addetto al nostro recupero , viene fissata con cinghie e solo allora tutti possono abbandonare la cesta.
Il resto compete ai tecnici che sgonfiano l'aerostato e lo piegano sapientemente ed in maniera molto rapida.

 

 
 
Io manterrò negli occhi la meraviglia. Da piccola , negli anni 80 mi piaceva guardare Willy Fog, il cartone animato che prendeva spunto dal romanzo di Jules Verne "Il giro del mondo in 80 giorni" e ricordo che anche all'epoca, rimanevo affascinata dalla mongolfiera del ricco sig. Fog  che lo portava dall'India ai Pirenei senza battere ciglio; oggi a 37 anni posso dire di aver esaudito uno dei miei sogni che avevo accantonato per tanto tempo forse per paura. Dopo questa esperienza non vedo l'ora di risalire a bordo perché volare in balia del vento è qualcosa di straordinario.