venerdì 24 giugno 2016

THE FLOATING PIERS : LAND ART FIRMATA CHRISTO AL LAGO D'ISEO


Vista di "The Floating Piers" sul Lago D'Iseo dalla statale 
di collegamento tra Sulzano e Sale Marasino

 
 Christo Vladimirov Yavachev e Jeanne-Claude Denat nati entrambi nello stesso giorno del 1935, si conoscono nel 1958 a Parigi seppure lui sia di nazionalità bulgara e lei marocchina; subito tra di loro nasce una grande intesa lavorativa che li porterà a collaborare insieme nei primi progetti di land art ed in seguito li vedrà coniugi.
Christo e Jeanne Claude legatissimi sul lavoro e sul privato
 prima della morte di lei nel 2009



Le loro tecniche di Land Art consistono nell'imballaggio di monumenti noti o nella distesa di lunghi teli nel paesaggio. L'arte del "wrapping" appunto deve riuscire a trasmettere nuove sensazioni, lo scopo è di poter far ammirare ciò che noi abbiamo sotto gli occhi ogni giorno ma da un diverso punto di vista.
Christo, che per il mondo intero dunque è la coppia Christo+ Jeanne Claude negli anni concepisce, progetta e realizza opere di notevole spessore a partire dal 1961 quando erige un muro di 240 barili vuoti e colorati a Parigi per  protestare contro il muro di Berlino .
Porta Pinciana Roma - 1974

Pont Neuf - Parigi 1985

Reichstag di Berlino - 1995
Nel 1974 i due artisti riescono ad impacchettare la Porta Pinciana a Roma, nel 1985 il Pont Neuf a Parigi (progetto a loro caro visto che si erano conosciuti proprio lì anni prima), nel 1995 il Reichstag a Berlino e così via fino al 2009 quanto Jeanne Claude muore lasciando il marito con un paio di progetti incompiuti fra cui il "The Floating Piers". Negli anni '70  infatti qualcosa di molto similare avrebbe dovuto compiersi a Buenos Aires e poi a Tokyo dove purtroppo gli artisti non ottennero mai i dovuti permessi.
Per Christo, la svolta arriva nel 2014 quando comincia a concretizzarsi l'idea di proporre la passerella in Italia; viene scelto il lago d'Iseo per la sua conformazione con gli isolotti di Monte Isola e San Paolo che sono ideali per lo scenario di rappresentazione .
La famiglia Beretta, proprietaria dell'isola di San Paolo oltre che della storica fabbrica d'armi che ha sede in Val Trompia, ha acconsentito ad impiegare l'area pertanto a seguito dell'approvazione del progetto da parte dei sindaci del comune di Monte Isola e Sulzano già a settembre 2014 si parte con un prototipo realizzato  in un bacino della Germania per una passerella a lunghezza ridotta.
In seguito in Bulgaria, in un secondo prototipo vengono effettuati test di resistenza ad onde alte fino a 180 cm.
Nel 2015 si sceglie il tessuto poliammidico nel colore giallo dalia, un colore luminoso e leggermente cangiante che grazie alla tessitura, alla posa drappeggiata e all'umidità del lago renderà visibile una disomogeneità di colorazione che aumenterà la naturalezza della passerella, integrandola maggiormente al fluttuare leggero delle onde del lago e confondendola con lo stesso con le infinite sfumature.

Quadretti di tessuto poliammidico color giallo dalia vengono gratuitamente distribuiti per ricordo dal personale sulla passerella.
L'azienda fornitrice è la Setex, tedesca.
Sono stati ricoperti con questo tessuto circa 100000 mq di percorsi di cui 3km sull'acqua a rivestimento dei cubi ad alta densità in polietilene e 1,5 km sulla terraferma di Monte Isola.

 
Mappa del territorio e dei collegamenti verso "The Floating Piers"



I 220000 cubi di polietilene , di lato 50 cm e relativi innesti di collegamento sono stati commissionati a 4 aziende italiane. 190 blocchi in calcestruzzo tengono ben ancorata la passerella rendendola stabilissima. Esperti sommozzatori francesi e rov a comando remoto hanno effettuato i fissaggi sul fondo del lago.
 
Il 18 giugno l'opera è stata inaugurata nonostante un meteo avverso che ha fatto temere fino all'ultimo uno slittamento; io neanche a dirlo già il 19 ero  in viaggio verso Iseo con la mia famiglia; ritengo che un evento mondiale come questo a sole due ore e mezza da casa non possa essere perso, inoltre la durata di tutti questi allestimenti è sempre limitata ed anche in questo caso, dopo il 3 luglio, tutto verrà smantellato e avviato ad un processo di riciclo che riporterà il Lago alla sua condizione originale.
L'opera è visitabile a costo zero, non esiste biglietto e l'artista ha pagato tutte le spese di realizzazione pertanto per il lago d'Iseo penso sia un'opportunità enorme per farsi conoscere e per avere incassi da record per tutto ciò che gravita attorno all'opera (strutture ricettive, ristoranti, parcheggi, attività commerciali,  ecc..). Domenica 19 giugno, nonostante i piccoli momenti di pioggia e dunque un meteo non benevolo alla visita,  sono state contate 55.000 persone; lunedì, giornata di pieno sole 80.000;  in questi giorni stanno bloccando alcuni treni e accessi  perché l'affollamento è talmente elevato che per motivi di sicurezza non è possibile far transitare tante persone contemporaneamente ed inoltre occorre mantenere pulita la passerella quindi a volte si è costretti a chiudere al pubblico alcuni tratti per la manutenzione ordinaria.
 
Io che sono un'organizzatrice per natura, avevo prenotato per tempo una struttura alberghiera a Sale Marasino, che si è rivelato un ottimo punto di partenza. A due km circa da Sulzano, offre infatti un collegamento con Carzano senza necessità di prenotazione preventiva e con 3,5 euro ci si trova a Monte Isola. Di qui, con una passeggiata di 2,5 km si raggiunge l'opera. Una volta terminato tutto il giro, a quel punto si può rientrare a piedi da Sulzano che dista sempre 2,5 km da Sale Marasino. Attenzione perché nemmeno a piedi o in bici è possibile accedere in direzione contraria ovvero da Sale Marasino verso Sulzano. Solo il mattino presto prima delle 8. Ridendo e scherzando, considerando che ho fatto ben tre giri dell'opera in due giorni, ho percorso ben 30 km, una follia per una sedentaria come me.
Se posso consigliare, i momenti migliori per visitare l'opera sono il mattino presto oppure dopo le 16 soprattutto nei week end perché i bus giornalieri ripartono verso quell'ora e pertanto la folla rientra . Suggestivo la sera al tramonto.
 
Al primo tour verso l'opera, dopo circa due ore di attesa all'attracco di Sale Marasino (sempre meglio delle 4 ore di Sulzano... della domenica mattina ) non è possibile rendere in queste righe l'emozione mia e di mia figlia appena abbiamo visto la passerella giallo oro sotto i nostri piedi, avevamo un sorrisone stampato in viso come quando a Natale si riceve il regalo della lista dei desideri.
 
 Subito ci facciamo scattare una foto, mio marito spaventato dalla folla ha rinunciato al primo tour,
io e mia figlia invece siamo tenaci ed eccoci qua!
La passerella è larga ben 16 metri e non vi sono sponde ma solo personale di sicurezza che vieta di avvicinarsi troppo al margine. Il tessuto lievemente drappeggiato crea un effetto ottico fantastico con il contesto attorno, davvero la sensazione è quella di camminare sull'acqua perché si percepisce il lieve moto delle onde. L'acqua lambisce i bordi della passerella che agli estremi è leggermente ricurva verso lo specchio d'acqua come a sparire in esso. Pensare che per solo due settimane sarà possibile effettuare questo percorso ricco di emozioni mi trasmette durante la passeggiata una carica e vitalità pazzesca tale da non sentire affatto al stanchezza.
Io avevo visto su internet i bozzetti di Christo e devo ammettere che è tutto esattamente così come lo aveva concepito a livello progettuale, non pensavo potesse avere la stessa resa.

 


 
Alla fine, così come Christo aveva suggerito dicendo che : - "The Floating Piers non è solo un opera da ammirare, ma da vivere, toccare, calpestare, camminare preferibilmente a piedi scalzi"-  non resisto ed in effetti la percezione è ottimale, mi sento appagata, felice di essere qui, dove volevo essere.
 
 
La  mia camminata a piedi nudi su The Floating Piers

 
L'isola di San Paolo collegata a Monte Isola con The Floating Piers

 
Noi e la felicità di esserci

 
Dopo una doccia, siamo pronti per il secondo tour pomeridiano,
molto più tranquillo,
alle 16 non c'è alcuna fila da Sale Marasino, non ci sembra vero.
 

 
Ci sono pure gli alpini !

 
Io,  in total look Dolce e Gabbana stampa carretto siciliano
sul Floating Piers di Christo.


La family

 
Io con la calza del ponte, unico gadget acquistabile unitamente ad un bracciale ; ecco se posso dire per questo sono rimasta un po' delusa.
Un evento del genere e non si pensa a fare magliette, cappellini,
giochi per bimbi, magneti &co?
Io da vera romagnola, mi sarei inventata pure un dolce giallo o la piadina romagnola giallo oro e qui invece
ho dovuto chiedere perché i calzini nemmeno erano in vista
per essere comprati...bisogna fare un po' di scuola a sti ragazzi mi sa :)

 
Il tramonto visto da Monte Isola verso Isola di San Paolo, una bellezza che emoziona, siamo tutti e tre insieme,
ci godiamo questo bel momento seduti a pochi metri dal bordo.

 
I nostri sorrisi dicono tutto, esperienza da provare assolutamente.



 
Le lampade led con batteria alla base,
illumineranno la passerella per la sua interezza dal calar del sole per l'intera notte.

 
La bellezza del tramonto, l'emozione di esserci.

 

 
Domenica sera è arrivata, dopo i primi 20 km ci dirigiamo a piedi verso l'hotel e scatto questa foto lungo la strada costiera.

 
Il mattino non resisto, alle 7,20 sono già nuovamente sulla passerella ma non sono sola, non c'è tanta gente ma sicuramente più di quella che avevo ipotizzato. Lunedì 20 è una splendida giornata di sole e con l'umidità della notte il tessuto è di un arancio intenso, il blu del lago lo esalta.


 
Anche la family mi raggiunge e facciamo un altro giro completo...l'ennesimo.


 
Ci si può imbattere con i cigni che ogni tanto salgono sulla passerella, a mio avviso con aria affamata e stupita da questa passerella a cui non sono abituati ma che in un qualche modo non disdegnano affatto.
 
 
 
Fluttuante come un'anima che prende vita,
cangiante a suon di cromie sempre nuove, 
dal 18 giugno al 3 luglio, The Floating Piers.

lunedì 6 giugno 2016

Tour nella Murgia: Polignano, Alberobello e Matera


Penso che un sogno così non ritorni mai più
mi dipingevo le mani e la faccia di blu
poi d'improvviso venivo dal vento rapito
e incominciavo a volare nel cielo infinito

Volare oh, oh
cantare oh, oh
nel blu dipinto di blu
 ...
 
(Nel blu dipinto di blu -Volare, Domenico Modugno)
 
 
 
La nostra prima tappa del tour parte da Polignano a Mare, paese natale di Domenico Modugno a cui sono dedicati i primi versi riportati sopra della sua celebre canzone "Nel blu dipinto di blu" (Volare).
E' il 2 giugno, festa nazionale e approfittando del ponte abbiamo deciso di goderci qualche giorno in tutto relax . Lasciamo la nostra auto a noleggio nel parcheggio convenzionato con il b&b Poesia di mare e un risciò arriva per caricare i bagagli e noi. Il centro di Polignano è comunque vicino ma  non è carrabile e possono entrare solo questi veicoli e subito la risata viene spontanea mentre sfiliamo con questo mezzo alternativo per le viuzze del paese sotto gli sguardi curiosi di altri turisti a piedi.

 
Ecco io e Sophia a bordo del risciò! Siamo arrivate a Piazza Vittorio Emanuele, da qui pochi passi a piedi fino ad arrivare al nostro appartamento.


La bellezza è subito sotto i nostri occhi appena ci affacciamo dalla terrazza panoramica  del nostro appartamento su più livelli, peccato che la giornata non sia completamente soleggiata, ma Polignano comunque mi piace da subito.

  Tempo di lasciare i bagagli e subito usciamo per scoprire questa perla di mare. Ci sorprenderà anche un piccolo acquazzone, per fortuna di pochi minuti.
 


Statua di Domenico Modugno in Largo Gelso a Polignano a Mare.
 


 
Io al tramonto a Cala Porto
 
 
  Turista fai fa te in largo Grotta Ardito
 
 


 
Grotta Palazzese

 
 Family
 

Per la sera decidiamo di andare Da Tuccino, un ristorante a pochi chilometri dal centro, molto rinomato e di cui avevo già avuto consiglio prima di partire. Si parte con un altro mezzo alterantivo, l'Ape Calessino ed in poci minuti siamo in via S.Vito. Per un pranzo o stuzzichino consiglio invece Pescaria.
 
 
I camerieri ci trattano coi guanti decisamente, personale professionale e cibo ottimo, pesce freschissimo, il conto non ci farà pentire la nostra scelta vista la qualità assaporata. Qui sotto le foto di alcuni piatti scelti.



 Qui i ritmi sono molto diversi dai nostri e dopo aver iniziato cena alle 22 circa, rientriamo oltre mezzanotte sicuramente stanchi ma soddisfatti.


 Venerdì ci svegliamo e  Polignano ha un cielo terso, temperatura gradevole, io sono la cartolina dell'estate con i miei colori accessi delle stampe carretto siciliano di Dolce e Gabbana. Qui indosso l'abito, i sandali, la borsa e gli orecchini. Inutile dire che non passerò inosservata ...


 
Buon anniversario a noi! 3/6/2016 e son passati già 10 anni.
 
Dopo un'ultima passeggiata per il paese, ci dirigiamo verso Alberobello che dista solo una mezzoretta da qui.
 
 

Nel tragitto fra Polignano e Alberobello è tutto un ulivo
e non posso non scattare l'ennesima foto...
 

Arrivati ad Alberobello, parcheggiamo e con una breve passeggiata saliamo verso via Monte Nero che ci condurrà per i meandri di queste viuzze costeggiate da innumerevoli trulli. Approfitto subito per entrare dentro ad un trullo aperto al pubblico e fotografare la struttura conica del coperto .(foto sotto).

 
Il sito non è grandissimo e pare di essere all'interno di un paesaggio surreale ; almeno tre signore mi fermeranno per sapere dove ho acquistato i sandali,  l'abito e borsa tutto in tinta, la cosa mi fa sorridere e penso ad Anna Dello Russo fra i trulli di Cisternino e mi sento vip per un attimo :)
 

 I trulli di Alberobello, patrimonio UNESCO dal 1996.
Ognuno ha un suo pinnacolo con preciso significato e nella parte conica sono dipinti simboli primitivi, cristiani o magici per l'adorazione di qualche divinità propiziatoria.


Anch'io ho trovato il mio trullo :)

Trullalero...




Family in love
 
 
 
Pranziamo su questa via acciottolata in un ristorantino (L'aratro) che ci offre gustosi piatti locali come le famose orecchiette alle cime di rapa con peperoni cruschi. Un pane che neanche a dirlo finisce solo a guardarlo, se poi te lo portano ancora caldo... in queste zone sarebbe peccato fare dieta, si deve mangiare tutto!!!

 
Dopo aver preso qualche souvenir, con calma riprendiamo l'auto pronti per un'altra oretta di tragitto verso Matera.
Alberobello, visto che era vicino meritava sicuramente la visita e considerando la natura compatta del sito, si può visitare anche in mezza giornata se siete di passaggio come noi.
 
 Arriviamo a Matera tramite la via Santo Stefano per poi proseguire per via D'Addozio e qui scendiamo lungo la strada panoramica che ci fa già percepire di quale bellezza potremo godere nei prossimi giorni.
Arriviamo secondo le indicazioni al Sextantio - Le grotte della Civita- Albergo Diffuso, una struttura che ho avuto modo di conoscere grazie ai post Instagram di Marchetti Simone, fashion editor di La Repubblica che ha soggiornato qui la scorsa estate ; io era rimasta catturata dalla singolarità della struttura e così non ho atteso molto prima di scoprire di persona la location.
 
La caratteristica unica di questi ambienti è il recupero delle grotte in sasso senza che nulla appaia stravolto. Ogni grotta è indipendente, gli spazi comuni sono la reception e la sala della colazione ricavata in una ex chiesa . Tutti gli impianti sono stati nascosti pertanto risulta all'occhio solo una grande naturalità degli spazi. Poche lampade, il resto è illuminato a candele e la temperatura è ideale e la cosa stupisce...in effetti c'è un trucco, tutte le pietre del pavimento sono state rimosse , inserito un riscaldamento a serpentina e dunque ricoperto il tutto con le pietre originarie. Per questo gli ambienti sembrano quelli originari con il confort di oggi , sanificati rispetto al passato in tutto e per tutto.
 
La cavea , ex chiesa, di giorno è sala colazione, la sera,
su prenotazione ospita cene ed eventi.

 
La nostra grotta è la n°11, subito ci piace, semplice ma di estrema bellezza. E' un unico ambiente moto ampio, con una grande nicchia in cui trovano posto il bagno con servizi e un'ulteriore nicchia con vasca in pietra, tutto fantastico e in un ambiente così pure i saponi sono di origine naturale.
L'unico vezzo il wi-fi che funziona benissimo ma non c'è tv e questa
è una gran cosa!!!



la vista dei servizi dalla zona notte





Anche nella colazione nulla è lasciato al caso, tutti i prodotti sono realizzati direttamente in cucina, torte salate, dolci, marmellate fatte in casa, insomma si respira aria di genuinità , tutto buonissimo e personale cordiale e attento.

  Il banco della colazione, quante cose buone e tutte naturali


L'ingresso del Sextantio, nel sasso barisano, Matera.
 
Dopo questa presentazione della nostra struttura che era doverosa vista la grande soddisfazione e in cui tutte le aspettative sono state ampiamente soddisfatte, parto a descrivervi un po' i tour che abbiamo percorso alla scoperta della città che diventerà capitale della Cultura Europea nel 2019.
 
Premetto che anche per me è stato necessario eliminare il tacco, tuttavia conoscendomi saprete che non ho indossato alcuna scarpa da ginnastica, ho invece optato per un sandalo caprese tacco 2 cm e un saldalo flat a schiava.
 

 
Pochi passi fuori dalla nostra grotta e ci imbattiamo in una visita guidata al sasso caveoso e così, seguiamo il gruppo, per ben 3 ore... come primo pomeriggio direi niente male.
 
Matera è un continuo sali e scendi, per una sedentaria come me è stata una palestra naturale!



L'interno della cattedrale, splendidamente decorata, magnificamente restaurata di recente. Sotto la facciata esterna.
 
 
 
Piazza San Pietro Caveoso
 
 


 

 
La sera, stanchissimi, non abbiamo voglia di camminare ulteriormente così ci fermiamo a circa 100 metri dal Sextantio, al ristornante I due Sassi, cucina tradizionale, gestione familiare, localino meno turistico di altri di fronte a piazza Postergola. Siccome ceniamo divinamente, noi che siamo abitudinari come i gatti, torneremo qui ogni sera :))) Cena fissa mai prima delle 22, dopo una giornata di camminata, un ristorante vicino è sempre un buon compromesso.
 
  Il sabato mattino si apre con una bella passeggiata in centro lungo via del Corso. Si arriva alla Chiesa di San Francesco D'Assisi, nella foto sopra e alla chiesa del Purgatorio (sotto).
 
 
Poi saliamo verso il castello Tramontano che purtroppo ancora non è aperto al pubblico causa opere di manutenzione che lo vedranno oggetto di un programma di recupero a breve. 
 
  Il castello Tramontano


 Passando poi davanti alla chiesa di San Giovanni Battista ci imbattiamo in un matrimonio e così attendiamo la sposa che diversamente dalla mi usanza romagnola, non viene accolta dallo sposo all'arrivo ma scende sola, già provvista di bouquet e grazie ad un testimone raggiungerà l'ingresso dove la attenderà lo sposo. 

 
Io e Matera, Italia is Love

 
Io e il cibo materano :)


 
Nel pomeriggio , prenotiamo un tour nel parco regionale archeologico delle chiese rupestri del materano e dopo essere giunti sul versante est di Matera e dunque aver passato il torrente Gravina che separa i sassi da tale zona, scesi dal bus, una guida ci attende per altri chilometri a piedi .
Sopra la vista spettacolare di Matera dalla Murgia materana.

 

 

Un'immagine sacra, quello che rimane (Madonna del Melograno) all'interno della Chiesa rupestre delle tre porte.

La mia fotoreporter! senza di lei non avrei tutte le mie foto personali

 Campi di grano nella Murgia Timone
 
 


Vista del sasso caveoso da Murgia Timone. L'origine del nome Timone, deriva dal fatto che questa zona è ricca di timo, l'odore mentre si percorrono i sentieri è riconoscibilissimo e tantissime sono le piante di timo selvatico lungo i percorsi.

Io e il sasso barisano di Matera alle spalle.Una grossa nuvola carica di pioggia ci renderà umido il rientro, ma per fortuna dentro al bus!

 
Saluti da Murgia Timone

 
La domenica mattina ci svegliamo con la voglia di fare un piccolo percorso di trekking che ci permetterà di raggiungere un ponticello che attraversa il torrente Gravina e collega il sasso barisano fino a Murgia Timone.
Io devo ammettere non avevo la scarpa adatta ma me la sono cavata egregiamente e non sono mancate le foto ovviamente.
 




 






Matera è stata una tappa imperdibile, in città stanno arrivando le auto d'epoca in occasione di un raduno, noi le seguiamo un po' poi decidiamo di partire e sfruttare le ultime ore prima di arrivare a Bari Palese, passando per Castel del Monte.

Ultime foto saluto a Matera con l'arrivo delle auto d'epoca in città .
 
Arrivati a Castel del Monte seguiamo una guida che spiega molto bene la logica dei numeri di questo castello di cui ancora oggi non si sa molto sul reale impiego dell'epoca; oggi è sicuramente molto noto anche per molte pellicole che lo hanno scelto come ambientazione cinematografica.
  E' maestoso sicuramente e mi affascina questa numerologia sull'8.

 
 
 
Un ultimo saluto a Castel del Monte, ora ci dirigiamo verso Bari Palese, il nostro viaggio termina qui, ancora una volta devo ammettere che ho scelto un buon tour, alla prossima esperienza!!!