sabato 20 agosto 2016

Mar di Sardegna

  Il tour francese (post precedente) mi ha fatto rientrare stanchissima, quasi 900 km in 3 giorni quindi con tutta la family raggiungiamo Olbia e la zona di spiagge limitrofe. L'idea è di fare una vacanza riposante ma spostarsi ogni giorno per vedere spiagge diverse non aiuta di certo. Del resto però di spiagge ce ne sono tantissime ed è un peccato non vederle per pigrizia. Eravamo già stati 4 anni fa nella stessa zona, visitando anche Porto Cervo che volutamente quest'anno abbiamo evitato visto che è la zona forse meno interessante di tutta l'isola, utile solo per dare sfoggio alle  boutique.
 
Andare in Sardegna significa dover tollerare una  dose di vento quotidiano, la sabbia  che vola negli occhi , l'acqua mai calda del mare e una copertura non buonissima della rete internet...ecco tenendo conto di ciò è possibile godersi un mare spettacolare.
 
Queste prime foto sono della baia di Cala Brandinchi, una spiaggia con sabbia bianca caraibica e Tavolara sullo sfondo, una rara bellezza. Unica nota dolente il costo della spiaggia, per accedere il costo è di 2,5 l'ora e noi stando l'intera giornata siamo riusciti a spendere ben 25 euro di parcheggio che di fatto è veramente un eccesso per quello che poi trovi in termini di servizi in loco.
Bellerina in acqua!
 
Finalmente tutti e tre insieme
 
Cala Brandinchi
 
  Porto Taverna
 
Sotto due immagini di Capriccioli, una spiaggia bellissima mista a sabbia e granito .

 
Qui sotto Cala Gonone nel golfo di Orosei

  Porto turistico di La Caletta pronti a partire per la gita
marittima nel golfo di Orosei
 Orosei
 
 Sbarco alle grotte del bue marino di Cala Gonone


Cala Gonone- Grotte del Bue Marino

  Alcune foto dell'interno delle grotte
 
Sotto Cala Luna. poco distante dalle grotte del Bue Marino


  
 Sfumature di blu
 

 

  Cala Goloritze, qui i colori sono di un blu pazzesco, la foto non riesce a rendere la brillantezza di questo mare.

  Cala Mariolu


 

 Sotto la spiaggia di Rena Majore, in zona  Santa Teresa di Gallura.



 
 Sardegna: terra schietta, che non ama le mezze misure, terra della quiete o del vento, della musica o del silenzio, del verde smeraldo o del blu cobalto. Terra del sole e del mirto. (Cit.E.Barolo)

sabato 6 agosto 2016

Mont-Saint-Michel e la Normandia

Dal 1979, quindi dall'anno della mia nascita,  l'Unesco ha annoverato Mont-Saint-Michel tra le bellezze del patrimonio mondiale. Lo sperone roccioso di Mont-Saint-Michel si trova al centro di un'immensa baia che vive al ritmo delle maree, importante centro di pellegrinaggio dal cristianesimo medievale oltre che sede di un'abbazia benedettina. Anche se non tutti gli edifici risalgono alla stessa epoca, costituiscono uno dei complessi più belli dell'architettura monastica medievale.
 

 
Da tanto tempo meditavo di organizzare un viaggio in Normandia per poter ammirare l'isolotto nella sua immensa baia e finalmente è arrivato il momento.
Mi figlia ha deciso di seguirmi in questi tre giorni intensi di viaggio . Non ha nemmeno 10 anni ancora ma è tenace e so che riuscirà a reggere il ritmo.
Partiamo dal Marconi di Bologna in perfetto orario dirette a Parigi-Beauvais dove di lì con un auto a noleggio partirà il nostro tour.
 
La nostra auto a noleggio è un Opel Adam,
piccolissima ma adatta per noi,
scattante e versatile.
 

 
Il viaggio è lunghissimo, avevo già previsto circa 400 km e guido cantando le canzoni francesi che ci accompagnano per almeno 4 ore di tragitto.
Etienne Daho canta "Mon Manège à moi" e alziamo il volume e ci scattiamo questa foto!!!
 
...Tu me fais tourner la tête
Mon manège à moi, c'est toi
Je suis toujours à la fête
Quand tu me tiens dans tes bras
Je ferais le tour du monde..

 Siamo finalmente a Pontorson, pochissimi chilometri ci dividono dall'hotel e appena vediamo Mont-Saint-Michel urliamo per la felicità e ci fermiamo lungo la strada per scattare le prime foto.
 
L'ingresso all'area più vicina alla baia è a traffico limitato ma noi accediamo con un codice fornito dall'Hotel e la sbarra si alza senza problemi. Il nostro è l'Hotel Gabriel, ubicato pochi metri prima della passeggiata che conduce all'abbazia con comodo parcheggio. Giusto il tempo di posare le valige e siamo già fuori nuovamente perché mica vogliamo perderci il tramonto !!!
Ci incamminiamo a piedi non pensando neanche per un attimo di prendere la navetta gratuita, siamo troppo euforiche, vogliamo assaporare ogni singolo momento.
 
 
 

#PureLove
 




Il cielo cambia continuamente colore, un vento fresco ci spettina i capelli, davanti a noi Mont-Saint-Michel, sono emozionata, è bellissimo stare qui.

Sono ormai le 21 e stiamo aspettando il tramonto, il cielo si sfuma di rosa, violetto, celeste.
 

 
Si accendono le prime luci dell'abbazia, il sole è sceso nella baia e decidiamo di rientrare per cenare. Questa volta prendiamo la navetta, si è fatto davvero fresco e la stanchezza della giornata e di tutto il viaggio comincia a sentirsi .
Prima di entrare in hotel scattiamo un ultima foto, Mont-Saint-Michel è bellissimo, da qualsiasi punto lo guardi.
 
Sono passate già  le 22 e noi pensavamo di cenare...e invece...purtroppo nei paraggi i ristoranti chiudono tra le 21,30 e le 22...dommage! Nulla, per stasera non c'è storia nessuno è ancor intenzionato a cucinare per noi e quindi rientriamo in hotel dove racimoliamo un tè con biscotti.
 
Il mattino la fame ci divora ovviamente e scendiamo affamante per le petit dejeuner (la colazione francese).
Oggi il nostro programma prevedere visita alla basilica e poi pomeriggio a Saint Malo.
 
Dopo colazione dunque nuovamente a piedi percorriamo i circa 3 km di camminata che separano la terraferma all'isolotto che svetta nella baia di circa 40000 ettari nel cuore della Manica.
In questa baia , dai contorni inafferrabili, le maree sono tra le più potenti d'Europa e nelle fasi più intense possono raggiungere i 15 metri. Il mare si ritira di una ventina di chilometri scoprendo vaste distese di una finissima sabbia grigiastra che qui chiamano tangue. La marea qua risale a velocità notevole pertanto i visitatori che si addentrano in percorsi alternativi devono fare molta attenzione. Dal 2006 sono in corso opere di sistemazione della baia in quanto nel tempo si sono depositati 100 milioni di metri cubi di sedimenti che hanno innalzato il greto di quasi tre metri; questo fenomeno rischia di rendere nel tempo impossibile l'allagamento completo attorno alla baia, caratteristica che la contraddistingue da sempre.
 
Le Mont-Saint-Michel ha una circonferenza di 900 metri ed il punto più alto è a 80 metri sul livello medio del greto.
 











Sa assaggiare i biscotti al caramello de "La mere Poulard", sull'isola dal 1888, una vera istituzione qui!
 

 
Dopo un pranzetto con vista Abbazia, come da programma ci dirigiamo verso Saint Malo, che con la nostra micro machine raggiungiamo in circa un'oretta .
 
 
Gli autobus navetta che di continuo spostano i visitatori da e per Mont-Saint-Michel sono molto particolari, hanno la guida da entrambe le estremità pertanto una volta arrivati al capolinea, non devono mai fare manovra ma semplicemente scendere e salire dal lato opposto e guidare.
Ho trovato geniale questa idea.

 

La prima tappa è la casa delle caramelle! Un paradiso per mia figlia e così entriamo e facciamo subito incetta di questi bonbons.


Saint Malo nella sua parte più antica è racchiuso da un circuito di mura pertanto entrando da la Grand Porte, visitiamo la Cattedrale e poi per avere un miglior punto di vista, saliamo sui bastioni e percorriamo tutta la passeggiata perimetrale che dunque ci da modo di vedere le spiagge di Saint Malo che sono tutte attorno.


Purtroppo il cielo non è limpido e forse le foto non rendono per quello che invece è una location molto interessante e  parecchio frequentata. Ci affacciamo alla Plage de Bon Secours in foto , con la piscina di acqua marina che si vede in alto a sinistra.
 

 
 Au revoir Saint Malo!
 
  Lungo il percorso di rientro ci incuriosisce un mulino a vento , è il mulino  de Moidrey, da qui vediamo un bel panorama e ancora Mont-Saint-Michel in lontananza.

Ultima sosta della giornata ad Alligator Bay, un parco in cui troviamo rettili e alligatori di ogni genere.





Coccodrilli a non finire!!! Ne abbiamo trovato pure uno albino tutto bianco con gli occhi rossi, pare sia molto raro.
 
 
 
Il mattino successivo lasciamo il nostro hotel un po' a malincuore, i giorni volano via veloci, ma ancora abbiamo tanto da vedere e ci dirigiamo verso Pointe du Hoc, di li partirà un breve tour che ci porterà a vedere i luoghi dello sbarco in Normandia. So benissimo che servirebbe più tempo ma per questa volta non si riesce a fare di più e vorrà dire che sarà motivo di ritorno.

 
Le Pointe du Hoc (o punta dell'Oca) è una falesia sulla costa normanna francese, a ovest di Omaha Beach. Purtroppo questo tratto è diventato tristemente famoso per la battaglia svoltasi il 6 giugno 1944 fra le truppe statunitensi e le forze tedesche.
I ranger americani assaltarono la scogliera nella sua altezza di 30 metri, purtroppo tante vite vennero spezzate ed i tedeschi, nonostante diverse difese sulla scogliera tra cui quattro mitragliatrici, due di esse protette in casematte di cemento, vennero sconfitti .
Visitando il sito dunque che, premetto, emana profonda tristezza, si cammina in mezzo alle fosse, ai nascondigli e ai punti di vedetta delle truppe tedesche . La visita avviene in silenzio, profondo rispetto per le vittime cadute in guerra. 
 
 







 
Dopo la visita ci dirigiamo verso Colleville fermandoci prima a Omaha Beach dove riusciamo a pranzare in un ristorantino affacciato sulla spiaggia.
 


  Omaha Beach


Il massiccio assalto alleato sulle coste della Normandia il 6 giugno 1944 era teso a liberare la Francia e ad avanzare all'interno della Germania nazista. Il giorno 6, prima dell'alba, le divisioni aviotrasportate, furono paracadutate da aerei ed alianti nella retrovia delle spiagge designate. Forze navali alleate, compresa la guardia costiera statunitense, trasportarono le forze d'assalto attraverso la Manica. A cominciare dalle 6,30, sei divisioni statunitensi , britanniche e canadesi sbarcarono sulle spiagge di Utah, Omaha, Gold, Juno e Sword, in quello che fu il più grande attacco anfibio della storia. Nel corso dei tre mesi successivi gli Alleati combatterono contro le truppe tedesche attraverso l'intera Normandia.Inglesi e canadesi liberarono Caen. Gli americani liberarono Cherbourg. Le truppe alleate, assieme alle unità francesi e polacche circondarono ed annientarono le truppe tedesche alla sacca di Falaise. La strada era aperta per avanzare verso Parigi ed inseguito verso la Germania.

Oggi a Colleville-sur-Mer è possibile commemorare
gli americani caduti in guerra nel Normandy American Cemetery. Qui sotto la foto dell'ingresso con la vasca a pelo d'acqua che mira verso il mare.
 In 70 ettari di terreno sono presenti 9387 lapidi, 9238 croci, 1557 dispersi
 Monumento ai caduti- Statue di 7 metri "Lo spirito della gioventù americana che sorge dalle onde". Guarda ad ovest verso le pietre tombali.

 Un viale centrale divide i dieci lotti del cimitero. I nostri militari, uomini e donne giacciono sotto croci e stelle di David in marmo bianco e si stringe il cuore vedendo questo campo immenso.

 
 Spiaggia di Omaha Beach e il canale della Manica.
 
"L’umanità deve porre fine alla guerra, o la guerra porrà fine all’umanità".
(John Fitzgerald Kennedy, Discorso all’ONU, 1961)
 
 
 
Dopo una preghiera per tutti i caduti decidiamo che è ora di prendere la rotta dell'aeroporto che dista ancora 3 ore e mezza di auto.
Partiamo, durante il tragitto attraversiamo Ruen che mi sono già segnata come uno dei prossimi viaggi tanto mi ha affascinata in pochi istanti.
Riconsegniamo l'auto e ci dirigiamo al terminal 1.
 
Il viaggio è finito ma dentro di noi abbiamo un grande tesoro, ricordi bellissimi da portare sempre nei nostri pensieri.
 
Grazie a Sophia che ha condiviso con me le emozioni di questo viaggio.