martedì 6 gennaio 2015

Buongiorno Befane

Buongiorno Befane, dopo la notte insonne trascorsa a portare regali ho bisogno di stare al calduccio e così indosso il mio cappotto Max&Co. in alpaca, nella tonalità becco d'oca, una vera chicca per l'inverno ed i suoi soliti colori tristi. Un bottone gioiello chiude il colletto mentre altri bottoni sono a scomparsa.
Il cappotto è personalizzabile con ciondolo interno che si appende ad un'asola sul lato sinistro.

 La borsa che indosso è di Ralf Lauren, molto comoda seppur di ridotte dimensioni perché presenta ben tre scomparti diversi . Il pellame è nero in saffiano.
E per la sera? visto che è l'ultima festa del periodo sicuramente le decolleté rosse di Gianvito Rossi sono la ciliegina sulla torta e rendono l'outfit ricercato. La gonna è in pizzo nero Vicolo , una semplice blusa nera in seta per non appesantire l'effetto del pizzo . La piccola pochette è di Braccialini, spiritosa con i suoi pomodori rossi. 





Le mille e una notte - viaggio in Oman ed Emirati Arabi Uniti


Valigie pronte, è il 26 dicembre 2014 e sono raggiante perché ho raggiunto l'aeroporto Marconi di Bologna e sto per volare a Dubai, tappa che mi permetterà di salire a bordo di una nave da crociera e di visitare parte degli Emirati Arabi Uniti ed il sultanato dell'Oman.
Fino ad ora questi paesi avevano suscitato in me forte curiosità e notevole fascino per la ricchezza, la cultura, l'immensità del deserto in contrasto con la grandiosità dei grattacieli .
Il nostro volo è puntuale e quindi mi rilasso e approfitto per fare qualche scatto già in aeroporto alla partenza! Let's go!!!



Per la partenza indosso giubbino in pelle, maglia in cashmere con piume girocollo di struzzo, gonna lunga in ecopelle di Patrizia Pepe, stivaletti neri Valentino Garavani e borsa Longchamp nera a bauletto in pelle. I gioielli sono di Rossella Catapano.
 
 
L'aereo puntuale atterra all'Aeroporto internazionale di  Dubai, il fuso locale ci riporta tre ore avanti rispetto all'Italia quindi in realtà è già notte inoltrata ma io mi sento ancora incredibilmente euforica  nonostante le ore di volo.
Immediatamente l'organizzazione Costa Crociere ci veicola verso i bus navetta che ci faranno raggiungere il porto Rashid. Durante il trasferimento una strada almeno a cinque corsie per senso di marcia diventa lo scenario di immensi grattacieli, giochi di luci e scintillii che mi anticipano ciò che poi vedrò nei giorni successivi e che mi rapirà il cuore.


Il mattino del 27 dicembre ecco dal Port Rashid di Dubai cosa vedo, un incredibile skyline tutto da scoprire. Intanto la nave si accinge a salpare verso Muscat, capitale dell'Oman, rientreremo a Dubai a fine del tour per poterla visitare in tutta la sua bellezza. Incredibilmente mentre in Italia nevica, qui ci sono circa 30 gradi ed in costume ci mettiamo a prendere il sole sull'undicesimo ponte a poppa.
 
Dopo 320 miglia marine il nostro sguardo si ferma a Muscat, capitale del sultanato dell'Oman, un paese ricchissimo grazie al petrolio e agli investimenti del sultano Qaboos che dal 1970 ad oggi  hanno sviluppato incredibilmente questo paese migliorando notevolmente il tenore di vita degli abitanti nativi.
Impossibile arrivare a Muscat e non visitare la grande moschea del Sultan Qaboos, terminata nel 2001 con i suoi 416.000 mq.


Per la moschea non ci sono compromessi, il dress code impone per le donne  pantaloni lunghi larghi fino ai piedi per non intravedere nemmeno la caviglia, camicia lunga  in seta e sciarpa che copra completamente i capelli . In alternativa avrei potuto indossare abito a tunica lungo fino ai piedi (abaya) sempre con capelli coperti perché qui la religione islamica non tollera che gli uomini possano essere distratti dalla bellezza delle donne, sia per strada, tantomeno nei luoghi di preghiera come la moschea.
Dimenticavo, in moschea si entra solo senza scarpe quindi è necessario premunirsi di calzini o di collant a gambaletto (come ho fatto io)  se si vuole evitare il contatto diretto col pavimento.
Nulla è lasciato al caso in moschea e anche le scarpe hanno un loro ripostiglio per il tempo della preghiera come si vede sotto in foto.


Alcuni scorci dell'esterno della grande Moschea di Muscat
 Il minareto centrale è alto 91,5 metri.
 

Nella foto sopra è rappresentata l'area di preghiera per gli uomini, stupirà forse il fatto che la zona è scoperta ma bisogna considerare che in Oman piove pochissimi giorni all'anno e dunque la pioggia non è certo un problema ma una benedizione quando accade!
Per la mancanza di acqua, che costa nettamente più della benzina (24 centesimi di euro soltanto per 1 litro di benzina e 30 centesimi per 1 litro di gasolio), anche i fiori vengono ripiantati ogni anno solo durante l'inverno omanita (il nostro periodo invernale ) perché poi i 50 gradi dell'estate non garantirebbero alcuna conservazione della vegetazione floreale.

La sala di preghiera, che misura 61 per 71 metri, può ospitare fino a 6.600 fedeli. Il suo pavimento è coperto da un tappeto di 4.263 metri quadrati, un capolavoro frutto dell’arte della tessitura dei tappeti della tradizione persiana. A completare il grande impatto visivo dell’insieme è il tetto in legno, riccamente decorato con calligrafie e arabeschi. L’intero ambiente è dominato da una cupola alta 34 metri. Al suo centro è sospeso un lampadario di cristallo Swarovski, le cui 1.122 lampadine inondano la cupola di una luce magica.

La sala di preghiera.
 Il lampadario tempestato da cristalli Swarovski


 
Mi figlia che anche qui in Oman ammicca i suoi passi di danza estasiata dalla bellezza degli intarsi e marmi di questa nicchia.
 
 Il secondo giorno a Muscat decidiamo di andare a visitare il paese di Nizwa, ex capitale dell'Oman ed il suo forte, costruito nel 1650.
Oggi il look è meno rigido in quanto non andando in moschea ci si può permettere di non coprire il capo; ad ogni modo per rispetto verso gli omaniti, copro le spalle anche se il caldo mi permetterebbe tranquillamente di stare sbracciata.
 
Qui sopra il souq di Nizwa dove ho acquistato spezie oltre che incenso e mirra, un paio di orecchini ed un oggetto in argento. In seguito ci sarà un'ulteriore sosta al souq di Muscat dove acquisterò delle scarpe tipiche in pelle e ricami in lana che si riveleranno ottimali per affrontare il deserto di Abu Dhabi.
 La gigantografia del sultano Qaboos è presente in ogni dove in questo paese.
Una foto del Forte di Nizwa. 
Nel pomeriggio, dopo aver pranzato al Falaj Daris Hotel con cucina tipica, molto simile a quella indiana che ho apprezzato, ci siamo spostati al forte di Jabreen.
Questa struttura, venne utilizzata come centro per lo studio di materie quali la medicina, la letteratura, la legge islamica e l’astronomia ed è per questo che al suo interno si possono ammirare decorazioni come scritte del Corano sulle pareti, soffitti a cassettoni dipinti e finestre .
All’interno del Forte di Jabreen si visitano eleganti camere addobbate con cuscini, tappeti, libri, antiche suppellettili o attrezzi da lavoro e ancora affreschi e balconi caratterizzati da raffinati intarsi in legno, si possono toccare incredibilmente gli oggetti e ciò che mi stupisce è che nessuno ha mai rubato queste cose o danneggiato gli arredi nonostante non ci sia sorveglianza; purtroppo sono abituata a ciò che accade in Italia dove nella maggioranza delle situazioni non c'è alcun rispetto per il patrimonio culturale del paese . Penso che ciò che mi ha colpito di più dell'Oman sia infatti la sua pulizia, il rigore e l'attenzione all'ordine; non ci sono poliziotti in divisa ma solo guardie in borghese che raramente entrano in azione perché il popolo ha regole severe e difficilmente qualcuno si sogna di trasgredirle e per questo si può dire che l'Oman sia un paese tranquillo dove non esiste delinquenza, un punto a suo favore sicuramente.



Ultima foto della giornata dal forte di Jabreen ed il suo panorama mozzafiato dell'intorno.
 

Per il 30 dicembre siamo a Khasab, distante 481 km da Muscat, questa città si trova nella parte settentrionale del sultanato. Khasab ha una posizione strategica grazie alle sue catene montuose che raggiungono circa i 2000 metri e che dominano lo stretto di Hormuz.

Si decide di fare il safari nel Jebel Harim, ovvero la "montagna delle donne" che con i suoi 2180 metri è la vetta più alta della penisola del Musandam. Oggi senza vincoli di abbigliamento sono in tenuta trekking ed indosso il copricapo tipico a turbante chiamato mussar mentre mio marito indossa il kummah altro copricapo tradizionale che ogni omanita indossa prima di uscire di casa. Nelle occasioni più formali invece s'indosserà il mussar.
 Non esistono parole per commentare la bellezza di questi panorami .



 Io e il mio mussar in testa ripartiamo con la carovana di jeep verso il porto.



 
 
 
 

 Eccoci qua nel deserto di Abu Dhabi, baciati dal sole caldo di questo paradiso incantato e fiabesco. Io avevo già visto il deserto egiziano, ma Abu Dhabi con le sue dune così maestose davvero è stata una scoperta magnifica .

 Per questo safari nel deserto di Abu Dhabi indosso una tunica con pantaloni  in lino acquistati a Muscat nel souq (mercato) .

Ecco le mie scarpe!!! sapevo che l'acquisto in Muscat al souq sarebbe tornato utile. Poi ovviamente si tolgono perché è impagabile la sensazione della sabbia calda del deserto sotto i piedi e non potevo privarmene.

 Un po' di acrobazie sulle dune, per fortuna ci fidiamo tutti delle guide locali, in questi casi è meglio non pensare ma assaporare questi momenti unici .
 L'immensità di questo deserto, la bellezza davanti ai miei occhi che non conosce confini.
 Eccoci felici in total white e copricapo mussar!
 Anche la piccola ovviamente in bianco con tunica in cotone e pantaloni con ricami viola .
 Cosa si vede? Il nostro punto ristoro in cui faremo tappa per pranzo, l'Arabian Nights Village di Abu Dhabi in mezzo al deserto.

Qui arriviamo a bordo dei cammelli con cui ho cominciato ad avere confidenza, non li temo anche se bisogna fare molta attenzione soprattutto in fase di salita e discesa per non sbilanciarsi e cadere.
Scopro qui che i cammelli producono un latte molto pregiato che tuttavia non si conserva a lungo e per questo deve essere consumato entro 4 ore dalla mungitura. Si può bere direttamente oppure viene impiegato anche per la preparazione della cioccolata...che ovviamente ho comprato unitamente al sapone di latte di cammello.


 C'è tutto il tempo di pranzare (sempre cucina locale) e di assaggiare i datteri ma anche il caffè molto speziato che io assaggio perché adoro i nuovi sapori di questa terra. Poi prima di ripartire tutti sdraiati sulle dune e poi di nuovo a bordo del mio cammello!

 Prima di lasciare Abu Dhabi dopo il deserto facciamo una capatina nel centro e riesco a scattare questa bella foto dello skyline della città davvero affascinante, sicuramente una tappa da rivedere nei futuri viaggi .
 
Qui sopra la moschea di Abu Dhabi, una meraviglia per gli occhi col suo candore e le sue cupole che ornano il cielo.

Oggi è il 31 dicembre e festeggiare l'arrivo del nuovo anno ad Abu Dhabi sarà sicuramente come vivere un sogno ...Happy new Year!

 Il primo giorno del 2015 arriviamo a Dubai e qui dopo una mattina fiacca dovuta ai postumi della nottata, subito dopo pranzo si parte per le dune del deserto! Si può iniziare meglio il 2015? io non credo!

 Arriviamo in un punto strategico da cui poter ammirare il tramonto che a poco a poco crea un'atmosfera rossastra dolcemente avvolgente .


Io per questa occasione indosso un abito in seta di Patrizia Pepe con pashmina in tinta che copre le spalle. In testa avvolgo uno scialle in seta con profili d'oro, tutto è perfetto e io mi sento a mio agio come se avessi vissuto qui da sempre, l'atmosfera è magica.
I gioielli che spiccano e illuminano il mio viso sono di Rossella Catapano, le sue stelle non potevano mancare in questa giornata magnifica.
E' tempo di attendere che il sole scompaia e di esprimere il primo desiderio dell'anno.

Giunti in un accampamento per la cena, si assiste alla danza del ventre, prima volta per me e soprattutto gli uomini sembrano molto gradire questa usanza di benvenuto :)


Qui ceneremo dopo che su un barbecue verrà cucinata la carne, accompagnata dalle tante insalate, tipi di pasta e fagottini alle erbe preparati per noi .


 Anche se è sera non è freddo, la temperatura comunque si aggira attorno ai 18-20 gradi, ma meglio mettere un giacchino sulle spalle, la sabbia ora non è più calda ma tremendamente fredda!


Io e mia figlia proviamo i tattoo all'henné, ricordo che porteremo a casa e che scomparirà nel giro di un paio di settimane. Ciò che invece rimane nel cuore durante  questi viaggi non si cancellerà mai.

Sulla strada del rientro, dopo il deserto, l'euforia è ancora a mille e vogliamo fermarci al Burj Khalifa (torre di Khalifa, emiro di AbuDhabi che all'epoca della costruzione contribuì al completamento della torre che inizialmente avrebbe dovuto chiamarsi Burj Dubai).
Nella fontana prospiciente a partire dalle 18 fino alle 23, ogni mezz'ora inizia uno spettacolo con le fontane musicali che sulle note di vari brani (ogni volta diversi) creano giochi d'acqua a tempo di musica per circa 5 minuti.

Il Burj Khalifa è alto be 828 metri...impressionante e faticoso da fotografare in tutta la sua altezza.
Altri grattacieli che si riflettono sulle acque della fontana del Burj Khalifa.

 
 
Il giorno successivo una nuova escursione ci porta a vedere il meglio di Dubai...e io che pensavo di aver già visto meraviglie!

Si riparte dal Burj Khalifa questa volta in versione diurna, sempre eccellente. In questo caso saliamo fino al 124° piano con un ascensore che in 60 secondi raggiunge la meta. Tanto siamo in alto sento il ronzio alle orecchie.



 


Da quassù tutto sembra minuscolo e rivedo la fontana che la notte scorsa mi aveva tanto emozionato con i suoi giochi d'acqua e la sua melodia.



Si riesce anche a percepire il nuovo progetto in fase di realizzazione "Mondo" un aggregato di isole artificiali che viste dall'alto ricalcano alla perfezione una sorta di planisfero terrestre.




 Poi ci spostiamo e questa è la zona della marina di Dubai.

Dal Madinat Souk di Dubai si scorge già la vela del Burj Al Arab, l'hotel a sette stelle che ci accoglierà per un pranzo principesco!

 Al Madinat Souk di Dubai approfitto per fare gli ultimi acquisti fra cui sciarpe in seta, portamonete in pelle e calzature tipiche .


 Ecco alcuni degli acquisti, queste sciarpe sono davvero preziose e ogni volta che le indosserò il mio pensiero volerà in questa terra da le mille e una notte.
 







Ci avviciniamo all'Hotel più lussuoso del mondo, il Burj Al Arab imboccando la Jumeirah Beach Road .
 
Imponente hotel terminato nel 1999 è alto 321 metri.
 



Ciò che vedono i miei occhi nella hall è qualcosa di speciale e per me caro...migliaia di schiaccianoci!!! Impossibile non pensare allo spettacolo visto al Teatro Alla Scala con Roberto Bolle proprio prima di Natale, che bella sorpresa inaspettata.


 L'abito che indosso è uno dei miei preferiti, in verde smeraldo con pashmina in tinta, è tutto in seta di Micheal Kors.



La nostra zona pranzo!

Almeno tre camerieri per tavolo che sono pronti per ogni esigenza e versano acqua non appena posi il bicchiere!!! bella vita qui, un sogno.
Gli ascensori dorati

Di fronte il Jumeirah Beach Hotel Resort

La fontana all'ingresso esterno del Burj Al Arab

Il mio autista è pronto, scusate devo scappare!!! Bye Bye friends