lunedì 1 agosto 2016

TOUR SPAGNOLO part.2- Barcellona

Parto presto da Figueres con un treno diretto, il renfe; questa volta senza troppe fermate (un po' come i nostri frecciarossa) arrivo fino a Barcellona - Saints e di lì con una metro raggiungerò in brevissimo tempo Placa de Catalunya, il cuore di Barcellona a pochi passi dalla rambla e dalla zona del Passeig de Gracia dove troverò le più importanti opere costruite da Gaudì prima della sua morte nel 1926 (oltre che i negozi più belli) .
 
Ho scelto questa zona dunque per la grande comodità di raggiungere anche a piedi quartieri interessanti oltre che la zona di Barcelloneta sul mare.
Alloggio all'hotel Regina, un lussuoso hotel dove trovo il portiere che mi apre la grande anta in vetro con gentilezza.
 
 
  Qui alcune foto di Piazza Catalunya.

 
Inizio a camminare e mi trovo nella rambla diretta verso il vecchio porto. Seguo il flusso .
 
 
 La Rambla


Mirador de Colom (dedicata a Cristoforo Colombo)

 Rambla de Mar con ponte mobile in caso di passaggio barche

 Port Vell



 

Dopo aver percorso (sempre a piedi) tutta la zona del porto, entro al Parc de la Ciutadella, un'area verde della città dove c'è chi corre, chi passeggia, chi riposa sul prato, insomma una bella zona che mi mette sicuramente di buon umore.
   Il parco termina all'Arco di Tronfo, la costruzione in mattoni rossi cannocchiale del viale di palme.
 
Giunta a questo punto mi accorgo di aver fatto un circuito e di essere nuovamente vicina al punto di partenza . Sono già le 14 e potrei rientrare per sistemarmi un attimo in camera ma prima farò tappa a Casa Calvet, una delle prime opere di Gaudì ancora molto conservatrice come aspetto rispetto alla Pedrera o casa Batllò.
Al piano terra la casa accoglie oggi un ristorante mentre il resto è adibito a residenza.


 
Dopo un piccola sosta in hotel decido di riprendere a camminare verso Passeig de Gracia, anni fai entrai alla Pedrera ma non riuscii a vedere Casa Batllò. Questa volta non posso perdere la visita.
Cammino fino al civico 43, intravedo prima Casa Amatller a fianco (di Josep Puig) e poi lei, Casa Batllò, per me è estasi completa, la adoro. Dal 2005 è patrimonio Unesco e salire i piani di questa residenza è un'emozione unica, un passaggio sensoriale. Trovarsi all'interno di un capolavoro dell'architettura è meraviglioso.
 
  Casa Amatller e Casa Batllò, confinanti, la prima di Josep Puig e la seconda di Antoni Gaudì.

 
La facciata di Casa Batllò su Passeig de Gracia.

Aspetto zoomorfo e motivi ossei di facciata d'ispirazione  
dichiaratamente art nouveau . Più sopra gli aggetti a conchiglia dei balconi .

 L'affaccio sul cortile retrostante
 
 
L'uscita retro sul giardino

Io in versione "tourist"

 
Ascensore ancora funzionante e davvero curatissimo nei dettagli


Il pozzo centrale da luce a tutta la scala di risalita ed è interamente rivestito di maiolica blu, sfumata con colori più intensi in alto e più chiari verso in basso, un effetto voluto da Gaudì considerando che il lucernaio avrebbe apportato minore luce verso il basso e che dunque era giusto non appesantire troppo con colori scuri tale zona.

 
Comignoli

 
Ancora io! Alle mie spalle si vede il retro del tetto fronte strada che ricorda il dorso di un rettile, un vero drago nella mente di Gaudì infatti sovrastava Casa Batllò.


Gli interni sono pazzeschi, ogni dettaglio è studiato minuziosamente e io sono rapita da tanta bellezza.

 
Il dorso di drago e la guglia fronte strada.
 

 Alcuni ambienti interni con volta a arco catenario, tipico delle architetture di Gaudì (riproposto anche nella Sagrada Familia).
 

Adoro!!! voglio vivere qui

 
Vi faccio notare che i lampioni sul viale Passeig de Gracia sono dei capolavori, non sono infatti solo lampioni ma anche sedute alla base e per questo vengono chiamati Bancs -Fanals; opere dell'architetto  comunale Pere Falques i Urpi, e non di Gaudì come qualcuno potrebbe pensare, risalenti al1906.

  Continuando il mio cammino incontro la Pedrera alla mia destra, detta così per la sua facciata imponente, conosciuta come Casa Milà. Avendone già visti gli interni (ammetto meno elaborati di casa Batllò) ma con comignoli straordinari, devio il cammino su via Mallorca che mi condurrà dritta fino alla Sagrada Familia, sempre opera di Gaudì anche se rimasta incompiuta perché fu investito mentre attraversava la strada giusto davanti al suo ultimo capolavoro.

 



Quest'opera che avanza molto lentamente grazie a donazioni, forse sarà terminata nel 2030, ad ogni modo è tutt'ora possibile visitare la basilica e ciò che ho provato è un'immensa gioia mista a stupore .L'esterno è in pietra che ricorda molto un castello di sabbia sia nei toni che nelle decorazioni se sembrano sciogliersi all'acqua tanto sono delicate. Appena si varca l'ingresso dalla facciata della Natività , la luce dell'interno ti avvolge di colori in una foresta costituita da tronchi esili e rampanti che salgono fino in sommità intrecciandosi in volte iperboloidi.
 
Io poco prima di entrare al Tempio Espiatorio
della Sacra Famiglia di Barcellona

 
La facciata principale che seguì Gaudì prima
di morire riporta la Natività .
L'ingresso opposto, è stato
realizzato in epoca successiva prendendo spunto dai bozzetti di Gaudì dopo la morte e presenta la Passione.

 
Incredibile la luminosità dell'interno, c'è un senso di pace estremo, la luce inonda il cammino di fede.
Devo ammettere che mi sono commossa davanti a tanta bellezza.





 
Il portone in uscita sulla facciata della Passione

 



 
La facciata della Passione, ricreata a partire dagli anni '50 sulla base dei disegni di Gaudì,
esprime il dolore del sacrificio con lo stile drammatico delle forme.
Purtroppo non sapremo mai se queste interpretazioni sono realmente fedeli al volere dell'artista, ma il consiglio che posso darvi è di andare a vederla perché è meravigliosamente emozionante.
 
 
A questo punto del tour sono le 20 passate, qui la luce inganna,
 non sembra mai tardi e io comincio ad incamminarmi verso l'hotel .

Esco dopo la doccia, sono stanchissima ma ho talmente voglia di vedere Barcellona di notte e le sue luci che nulla mi trattiene in camera.


Dalle informazioni prese prima del viaggio ricordo che vicino al Teatro Nazionale de Catalunya c'è Torre Abgar, nel quartiere Marti, una recente torre alta 144 metri costruita dall'architetto Jean Nouvel destinata a contenere gli uffici della società acque di Barcellona. 4400 finestre che appaiono come pixel sulla superficie di questa torre che ha una "pelle" multi-colore ispirata a Gaudì e realizzata con lastre grecate di alluminio verniciate in gamma cromatica molto ampia per rendere eterogeno l'intero rivestimento il quale a sua volta è ulteriormente rivestito da brise-soleil in vetro che dona l'effetto cangiante a tutto l'edificio.

 
Torre Abgar di notte

 
Visto che per andare avevo preso la metro, rientro con la stessa linea su Passeig de Gracia e mi trovo nuovamente davanti alla bellezza di Casa Batllò in versione notturna...a voi i commenti. 
 
Mi accorgo che alla finestra c'è un bambino che sta spolverando
 e la cosa desta la mi attenzione, non so bene quale sia il suo ruolo ma penso che comunque sia fortunato nel poter godere tutto solo di tanta bellezza senza la ressa dei visitatori del giorno.

 
Casa Milà- La Pedrera

 
Io rientro, oggi è stata una lunga giornata,
 la giornata delle meraviglie e dello stupore per quanto visto.
In foto indosso look interamente Dolce e Gabbana.
 
Se il mattino ha l'oro in bocca certo io non me lo faccio ripetere! neanche le 9 e sono già al Parc Guell, ancora c'è tranquillità perché per le abitudini locali a quest'ora si dorme, soprattutto se è domenica.
Io invece mi addentro in questo parco, altro tesoro ereditato dal nostro amato Gaudì. Per fortuna trovo sempre qualcuno che gentilmente mi scatta qualche foto ricordo :)
 
 
Io nel portico della lavandaia con le colonne elicoidali.


Portico della lavandaia.


 
Io in piazza della natura a Parc Guell


 

 
Giardini d'Austria



Sala Ipostila


La famosa Salamandra sullo scalone monumentale verso l'uscita.
 
La casa del custode alle mie spalle



 
Ingresso principale/ uscita al Parco.
 
Dopo questo viaggio nel mondo incantato del parco, decido di rientrare con la metro e passo davanti ad un muro d baci! Viva l'amore!!!

 
Invece di prendere subito la metro a Lesseps, decido di arrivare fino a Casa Vicens, la primissima casa di Gaudì che purtroppo è in fase di restauro e dunque questo non mi permetterà di vederla.
Vorrà direi che dovrò tornare in questa splendida città... 


 
Il mio volo è serale pertanto ho ancora tutto il pomeriggio davanti a me e decido di indossare il costume e dirigermi verso il villaggio olimpico per poi spingermi fino alle spiagge di Barcelloneta. Detto, fatto.

Scendo con la metro a Ciutadella Villa Olimpica e mi trovo due grandi grattacieli davanti a me della Torre Mapfre e dell'Hotel Arts del cui progetto fa parte il Peix di Frank Gehry.
Il tutto fa parte dell'intera opera di progettazione per le olimpiadi del 1992.



 
Discesa verso la spiaggia del Somorrostro, profonda e ben servita da bar e ristoranti che sono ubicati per tutta la sua lunghezza. C'è anche il wi-fi free.


 
Edificio scultura su spiaggia Barcelloneta.
 
Mano a mano che cammino sulla passeggiata che costeggia la spiaggia noto
che la lingua di sabbia tende sempre più a restringersi così quando arrivo nella zona di spiaggia san Sebastià decido di fermarmi e trovare un posticino. Ho la prospettiva dell'Hotel W, progettato da Bofill giusto nella baia di fronte.
Con mio leggero imbarazzo mi accordo che non tutti in questa spiaggia hanno il costume...ops, uomini e donne fanno come vogliono, c'è chi lo indossa e chi no esibendo un nudo integrale non sempre credetemi piacevole alla vista. Dopo i primi momenti di imbarazzo decido comunque di sedermi facendo l'indifferente con il mio costume che mi fa risultare una delle poche pudiche della spiaggia.
Dopo un po' decido di fare un bagno, fa troppo caldo, deciderò di rimanere fino al tardo pomeriggio, è una situazione che mi diverte perché nessuno pare imbarazzato e io che sono vestita forse lo sono più di loro perché non so dove rivolgere lo sguardo!


Faccio rientro in hotel, una sistemata e riesco per mangiare qualcosa prima di andare in aeroporto.
In piazza Catalunya ho scoperto che c'è il capolinea del Aerobus che mi porterà diretta in aeroporto per pochi euro e senza impazzire con le valige tra un cambio e l'altro di metro,  che cosa fantastica!


Il mio viaggio Tour Spagnolo 1° e 2° parte dunque termina qui con una citazione di Sepulveda e la foto della scalinata nella casa del custode al Parc Guell:

"Viaggiando in lungo ed in largo per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano. Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso."


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